martedì 16 marzo 2010

Adesso Basta!


Basta! Non ne possiamo più! Non si può continuare a sopportare questo insistente e fastidioso monopolio mediatico che invade ogni settore sociale e che ci costringe ad inutili elucubrazioni su chi sia il male minore tra il Partito (forse) Democratico e il Partito (forse) delle Libertà. Dovrebbe essere chiaro a tutti, ormai, che la strategia delle maggiori forze politiche, Pd Pdl appunto, si basa sostanzialmente nel prendere posizioni pro o contro Silvio Berlusconi. Dopo trent’anni di esposizione pubblicitaria dell’odierno Presidente del Consiglio, Presidente del Pdl, Presidente di Mediaset, Presidente di Mediolanum, Presidente di Pubblitalia, Presidente del Milan, Presidente di Medusa, Presidente di Mediatrade, e futuro e onnisciente Presidente interstellare galattico, nessuno può dirsi all’oscuro di quali siano i suoi pochi meriti, ammesso che ce ne siano, e di quali siano le sue innumerevoli colpe, ammesso che ce ne siano. Quindi, considerando che questo innominabile individuo esiste, e dando per assodata la sua partecipazione alla gara politica, sarebbe ora di dare spazio e rilevanza alle idee delle rimanenti minoranze politiche, ammesso che ne abbiano. Certo, capita a volte che la voce dell’emarginazione politica cerchi di farsi sentire, ma anche loro, ormai trascinati dal vortice egoistico e capitalista dei loro esclusivi interessi, si fanno convogliare sempre più volentieri in un pensiero unidirezionale volto a denigrare costantemente e altrettanto inutilmente colui che di denigrazioni ne ha già collezionate a sufficienza. La realtà che ci schiaffeggia ogni giorno con maggior violenza è che in Italia è in atto un piano sovversivo, prossimo alla conclusione, per dirigere il pensiero della cittadinanza, ammesso che ne abbia uno, verso l’oblio antisociale dei singoli guadagni rappresentati più che degnamente dai personaggi dei maggiori partiti italiani. La battaglia a cui assistiamo di continuo ha come unico obiettivo la spartizione sistematica del potere economico e dei profitti che da esso ne derivano. Le armi che le due superpotenze, un tempo politiche, utilizzano per arrivare ai loro beceri scopi sono quanto di più inquietante e terroristico l’epoca moderna metta a loro disposizione: l’informazione strumentale. Nessuna idea, nessuna ideologia, nessuna sostanza, nessuna opportunità, ma solo un cieco appartenere, anima, corpo e pensiero, a delle vuote parole pronunciate da questi scaltri individui, innalzati a re, che utilizzano il potere che gli abbiamo conferito contro di noi e fare così in modo che possano raggiungere i loro unici traguardi: dividerci e dirigerci. D’altronde il loro motto è ormai conosciuto a memoria dalla maggioranza della popolazione e le apparenti chiare scelte che ci offrono sono di essere, di volta in volta, controllati da dei dittatori controllori che non vogliono essere controllati. Così, sapientemente, in piena enfasi antipolitica, schierano le loro forze informative contro il libero pensiero per farci succubi e servili vassalli pronti a convincersi che il loro concetto sia anche il nostro. La loro tattica è fetidamente nota: siamo o pesanti gonadi influenzati dalla stampa persecutoria diretta dal Partito Democratico, o inutili glandi influenzati dalle manipolatrici televisioni di proprietà del Partito delle Libertà. Ed è per questo che non si fa altro che parlare di pettegolezzi degli esseri preposti a parlare di politica e che di politica non sanno parlare, perché il controllo vero e proprio, ormai prossimo governarci per bene, si ottiene solo quando l’appiattimento dei pensieri sarà completo. Quando saremo tutti pro o contro l’Innominato “nostro” Primo Ministro, e figuriamoci dal secondo in giù, saremo pronti per essere portati al pascolo delle libertà che anno scelto per noi e per il nostro bene. Ma molti stanno già dicendo bastaaa!!! Non ne possiamo più! Vogliamo sentir parlare di politica, di accettazione delle diversità, di economia sociale e sostenuta, di poche, maledette ed immediate regole rispettate da tutti, di strategie di sviluppo imprenditoriali, di adeguamenti salariali e sociali, di annullamento di ogni inequità e di meritativismo garantito e di migliaia di altre esigenze che ogni politico che si rispetti porta sempre nel suo bagaglio culturale e che, come ogni bravo rappresentante, è sempre pronto a mostrare a tutti la validità del suo campionario. Diciamo basta a tutti gli odierni venditori di fumo che tentano di offuscarci le menti con materialistiche chimere che stanno impossessandosi di noi. Basta! Bastaa!! Bastaaa!!! Non siete gli uomini che vogliamo! Non ne possiamo più! Delle vostre parole, delle vostre pubblicità, delle vostre astuzie, dei vostri guadagni e dei vostri traguardi. Non ne possiamo più! Perché, prendendo spunto da una frase di Musa Al-Sadr, importante e scomparso esponente politico e religioso, Dovremmo seguire i principi, non le persone. E dobbiamo aggrapparci a richieste, programmi e obiettivi, non agli individui. Dovremmo aggrapparci al nostro giusto cammino, non alle linee politiche.
Questo è proprio il momento di dire basta!

Maurizio Mura