martedì 3 marzo 2009

La deriva intollerante dell’Arca umana







Romani. Milanesi o Lucani,Veneti,Calabresi,Friulani o Sardi,comunque tutti,all’occorrenza,Italiani.
Italiani o Albanesi,Polacchi o Croati,Moldavi,Russi,Portoghesi,Turchi,
o al limite sempre per convenienza,Europei.
Ma anche Africani,Arabi,Cinesi,Indiani,Sudamericani,Australiani,Giapponesi o Statunitensi,che nell’eventualità di un invasione Aliena,improvvisamente Terrestri. Anomalie:contrasti di guerra che uniscono ed alleanze di pace che dividono. I fatti di cronaca che ormai quotidianamente si susseguono sui sistemi mediatici italiani di qualsiasi fazione,portano sempre più alla ribalta l’interesse morboso di sottolineare non solo i fatti,ma le varie differenze antropologiche. Cosicché un furto non è più solo un reato se a commetterlo è uno straniero, e un omicidio non è solo un aberrazione esclusivamente umana se chi lo compie è un extracomunitario. La crisi sociale,economica e deontologica che sta attraversando l’editoria tutta,ha voglia e urgente bisogno di sensazionalismo,consapevole che l’informazione sola non basta e che la continua ricerca di macabri dettagli,alberga avido in ognuno di noi. Gli stimoli di tollerante intolleranza a cui siamo continuamente sottoposti dalla cinica esposizione di notizie,sta preparando un pericoloso terreno di sabbia mobili dalle quali presto verremo tutti risucchiati affondando insieme ai nostri consolidati luoghi comuni. Le mai dimenticate predisposizioni razziste risorgono alimentate di continuo dai mass-media e dai nostri insoddisfatti egoismi sociali e politici,che ne precludono ogni alternativa di pensiero. Il rispetto e la naturale accettazione delle varie e meravigliose diversità sono state trasformate in pericolose prospettive di invasione,dove l’agguato presunto contro i nostri privati interessi trae ogni volta validi e motivati pretesti al fine di poter giustificare ogni nostra possibile aggressione morale e purtroppo spesso fisica. L’atavica paura di ciò che non conosciamo si lascia volentieri influenzare da ogni notizia che giunge angosciosa alle nostre orecchie già predisposte all’autodifesa nei confronti di ogni straniero. Eppure non è passato così tanto tempo da farci dimenticare che proprio noi eravamo tutti stranieri sulla nostra stessa terra ostile e che immigrazione ed Italiani erano un concetto spesso associato al malaffare e forse,anche grazie all’intolleranza subita dai nostri avi,molti dei nostri genitori riuscirono a trasmetterci un educazione indirizzata al rispetto di ogni differenza razziale,culturale,sociale e politica.
Invece oggi ciò che più dovrebbe preoccuparci,è che proprio i nostri educatori,stimolati ed influenzati a dovere,hanno cambiato decisamente inclinazione ed hanno velocemente rispolverato antiche usanze intolleranti mai sopite del tutto. L’allarme razzismo sottovalutato che sta squillando incessantemente nelle nostre case,viene del tutto ignorato e sommerso da inutili e patetiche urla di un emergente ritorno alla difesa della razza. La cultura del rispetto della vita messa continuamente in discussione per far spazio ad individualismi di ogni genere. La propensione popolare a lasciarsi trascinare nel baratro dai titoli ad effetto,rischia di degenerare in un conflitto xenofobo senza precedenti, e a conferma di ciò non c’è bisogno di scomodare illustri sociologi o divi della psicologia,basta ascoltare i nostri familiari che, mangiando “cuscus”,bevendo “cocacola”,fumando “marlboro” sprofondati nella loro poltrona “ikea”,stanno aspettando il telegiornale. Ed ecco subito i titoli di testa,quelli che danno inizio agli sfoghi più beceri ed assurdi conditi da insulti,maledizioni varie contornate da “innocue” frasi di sterminio per l’eliminazione di ogni “pericolosa” diversità.
L’abbandono progressivo di tutti i popoli verso ogni forma comune di umanità,sta portando l’Arca dalle mille varietà di scimmie parlanti,contro pericolosi scogli e la già grave carenza di anziani timonieri,non ci offrirà valide alternative.
La deriva intollerante dell’uomo è pronta a riportare la scimmia al suo livello primitivo,lasciando in eredità ai futuri esseri solo un angosciante silenzio.


Maurizio Mura

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